Tra il 2012 e il 2016 la contrazione delle superfici investite a mais in Italia è stata di circa il 33%, il che significa che si sono persi oltre 300.000 ettari, portando la stima della superficie totale nazionale 2016 al minimo storico di 655.000 ettari.

Le previsioni fatte dall’economista Dario Frisio durante la Giornata del mais, tradizionale appuntamento per la filiera organizzato a Bergamo dal CREA per la cerealicoltura, hanno inoltre ipotizzato per il 2016, considerando 56.000 ettari investiti per il biogas, un valore delle importazioni nette vicino a 5,5 milioni di tonnellate, per un valore prossimo al miliardo di euro e un’autosufficienza ridotta a poco più del 50%.

Per ovviare a questa serie di problematiche il CREA di Bergamo ha voluto coinvolgere in una Tavola rotonda, tenutasi a Bergamo durante la Giornata del mais 2017, l’intera filiera maidicola nazionale, dai produttori agli utilizzatori, passando per la ricerca, per individuare ulteriori misure da aggiungere al Progetto «Rete Qualità Cereali plus – RQC+» attualmente al vaglio del Mipaaf.

Gli obiettivi principali di quello che sarà un Piano cerealicolo dedicato esclusivamente al mais prevedono di sviluppare delle azioni per il miglioramento della qualità igienico-sanitaria della filiera maidicola per recuperare e accrescere la competitività della zootecnia nazionale e dell’industria agroalimentare. Per riuscire nell’intento è essenziale promuovere i nuovi sistemi che valorizzino la produttività della coltura nel pieno rispetto della sostenibilità economica e ambientale.

Tra queste ricordiamo le lavorazioni conservative del suolo, le tecniche di micro irrigazione e di fertirrigazione, le nuove tecnologie di semina e, ancora più importante, una Rete pubblica di confronto varietale che permetta agli agricoltori di scegliere l’ibrido più adatto alla propria condizione aziendale e all’obiettivo produttivo.