Ogni anno operatori del settore agrozootecnico si confrontano con il problema della contaminazione: gli anni 2003, 2007, 2012 e 2015 sono stati caratterizzati dalla contaminazione del mais da aflatossine, il 2010 e 2014 da zearalenone e tricotecani in pastoni di farina umida e insilati. Ma da recenti studi europei e americani è emerso che la maggiore esposizione alle micotossine nei ruminanti, lattifere in particolare, deriva dall’ingestione di foraggi mal conservati.
Periodi caldi e siccitosi promuoveranno la contaminazione da aflatossine, mentre stagioni piovose e umide quella da fusario-tossine. Al contrario una vasta gamma di micotossine non vengono prodotte in campo, ma come risultato della cattiva conservazione dei foraggi, insilati in particolare. Molte micotossine diverse da quelle per le quali esiste una regolamentazione-raccomandazione comunitaria possono contaminare i foraggi, siano essi affienati o insilati, anche se la conoscenza la loro incidenza nei foraggi sono molto scarse.